L'urlo dell'universo: Il lungo viaggio delle onde gravitazionali by Dario Menasce

L'urlo dell'universo: Il lungo viaggio delle onde gravitazionali by Dario Menasce

autore:Dario Menasce [Menasce, Dario]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Science, General
ISBN: 9788820383831
Google: EON3DwAAQBAJ
editore: HOEPLI EDITORE
pubblicato: 2018-11-08T23:00:00+00:00


1. Ricordiamo che la forza di gravità dipende dall’inverso del quadrato della distanza dal centro della nube: minore è questa distanza, maggiore è l’attrazione.

2. Il momento angolare è già stato descritto nelle pagine precedenti: come la ballerina che, attirando le braccia verso il corpo, accelera la rotazione, così la nube gassosa, contraendosi, accelera la sua lentissima rotazione originale giacché il momento angolare totale di un sistema isolato non può mai variare, si deve sempre conservare costante.

3. L’intensità del campo elettromagnetico diminuisce con l’inverso del quadrato della distanza, esattamente come fa il campo gravitazionale. La magnitudine dell’effetto di strain, invece, diminuisce molto meno rapidamente, è semplicemente proporzionale all’inverso della distanza. Questo fatto è stato cruciale nell’aver dato ai ricercatori una speranza di poterle rivelare: le possibili sorgenti di queste onde sono talmente sparpagliate e lontane da noi nel cosmo che, se lo strain indotto diminuisse anch’esso con il quadrato della distanza invece che con la sola distanza, genererebbero effetti molto più affievoliti di quanto non facciano e quindi ancora meno rivelabili.

4. Un fermi, fm, è un’unità di lunghezza che corrisponde a 10−15 metri, ossia un millesimo di miliardesimo di cm.

5. Forza alla quale gli elettroni, per esempio, sono del tutto insensibili.

6. Il valore di 2,5 N (Newton) corrisponde a circa 120 milioni di elettronVolt, un’energia da confrontare con quella della luce di una candela, che è quasi 100 milioni di volte più debole.

7. Spostare un protone da quel punto di minimo richiede energia, per cui, se lasciato a se stesso, non si sposterà da lì, così come una biglia, posta nelle vicinanze del fondo di una scodella, vi si posizionerà stabilmente e non si muoverà più da lì.

8. Questo meccanismo di produzione di energia, uno dei tanti che contribuiscono a tenere accesa una stella, si chiama ciclo protone-protone.

9. Il termine assorbire non è ovviamente corretto, perché suggerisce soltanto dal punto di vista figurativo quel che accade. Il fenomeno era stato studiato negli anni trenta da Enrico Fermi e da Wolfgang Pauli, ma la corretta comprensione di quel che accade a livello microscopico si è avuta solamente quando il modello standard della fisica si è dimostrato il quadro concettuale corretto per descrivere i fenomeni che coinvolgono le particelle elementari. È stato l’italiano Carlo Rubbia a scoprire, nel 1984, la particella responsabile di questo fenomeno, il bosone W, vincendo per questo, assieme all’olandese Simon van Der Meer, un premio Nobel per la Fisica. I bosoni W e Z0 erano stati proposti, qualche anno prima, come possibili mediatori dell’interazione debole da S. Weinberg e A. Salam, vincitori anch’essi di un premio Nobel.

10. È stupefacente che entrambe le teorie, le più accurate descrizioni della natura che l’uomo possiede, siano figlie della mente dello stesso individuo, il nostro impareggiabile Albert Einstein, che le enunciò in due articoli pubblicati a distanza di pochi mesi, nell’estate del 1905, chiamato da allora l’annus mirabilis della fisica, assieme a un terzo articolo sulla meccanica statistica.

11. Lo spokesperson è il portavoce di una collaborazione, colui (o colei) che porta, per un certo periodo, la completa responsabilità scientifica della gestione di un esperimento.



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